Accendiamo i riflettori sulla cucina, dove non è solo il forno a scaldarsi, ma anche l’atmosfera: scopri come creare quella giusta attraverso una corretta illuminazione della cucina. Hai mai sentito parlare della differenza tra luci ambientali, funzionali e d’accento? Continua a leggere!
L'illuminazione ambientale è la fonte di luce principale in una stanza e serve a ottenere un livello di illuminazione uniforme e confortevole. È importante quindi che sia abbastanza luminosa, ma anche diffusa per evitare ombre eccessive.
Nella cucina, possiamo individuarla nelle plafoniere, nei lampadari sospesi o nei faretti incassati a soffitto, il cui obiettivo è sostanzialmente fornire sufficiente luce per muoversi in sicurezza e vedere chiaramente tutto l’ambiente cucina. Se non sai da dove partire, sfoglia il catalogo di Jeometrica per ispirarti al design e alla disposizione di tutte le lampade “J Lamp”.
Come suggerisce il nome, l'illuminazione funzionale è focalizzata sulle aree lavoro della cucina, cioè quelle dove si svolgono attività che richiedono più attenzione, come la preparazione del cibo, la cottura o la lettura di ricette. Questo tipo di illuminazione è generalmente più intensa e diretta. Un esempio? Ti basta pensare alle luci sottopensili, alle lampade a sospensione sopra le isole cucina o ancora ai faretti direzionabili, posizionati strategicamente sopra le zone di lavoro principali.
Hai curato molto l’arredamento della cucina? Puoi ricorrere alle luci d’accento per enfatizzare particolari elementi architettonici, come nicchie o soffitti con travi a vista, oppure dettagli decorativi della composizione cucina, come la finitura del mobile o ancora uno scaffale. L’illuminazione d’accento si ottiene generalmente giocando con luci più forti/dirette oppure di diversa tonalità: che ne dici di installare delle luci a led colorate e dimmerabili, così da regolare l’intensità all’occorrenza? I tuoi ospiti apprezzeranno!