L’ambiente cucina si presta a tante possibilità di progettazione, con le sue funzionalità e la sua estetica altamente personalizzabile. Infatti esistono innumerevoli soluzioni per realizzare uno spazio accogliente, senza dimenticare la praticità. Una valutazione fondamentale è la distanza tra isola e cucina. Vediamo come organizzare la stanza prendendo bene le misure passo dopo passo.
L’isola cucina è un sogno a occhi aperti: amplia la superficie del piano di lavoro e permette di unire con eleganza gli ambienti di un open space. Ecco quindi che diventa imperativo valutare con attenzione la distanza tra isola e cucina per un’agevole uso nel quotidiano e una resa estetica ottimale.
Un arredo imponente come l’isola, infatti, ha alcuni must da rispettare: deve incrementare la funzionalità del top, oltre a dover essere pratica da usare ed esteticamente impeccabile.
Per questi motivi, viene solitamente installata a centro stanza, da dove è possibile tenere sott’occhio l’intera zona e dove risulta sempre sotto mano per la preparazione dei pasti. Grazie alla sua versatilità, può accogliere tantissime funzioni.
L’isola cucina è un immancabile alleato per:
Ognuna di queste possibilità implica una diversa gestione dell’ambiente di lavoro, oltre a una progettazione specifica in base all’uso desiderato. Fatte queste valutazioni, sarà poi possibile avere gli strumenti per calcolare la distanza isola-cucina. Continua a leggere per capire come procedere.
Quando si parla di utilizzo dello spazio cucina viene subito menzionato il triangolo di lavoro. La gestione del triangolo di lavoro - cioè il passaggio tra frigorifero, piano cottura e lavello dovrebbe sempre risultare libera da ostacoli e comoda per chi usa quest’area. E l’isola cucina, se non correttamente progettata, può essere un ostacolo piuttosto ingombrante!
Ecco che diventa fondamentale considerare tutti gli elementi che potrebbero impedire o limitare l’uso del triangolo di lavoro una volta installata l’isola, specialmente in ambienti ristretti.
I più importanti fattori da tenere d’occhio includono: la funzionalità di forno e lavastoviglie, l’apertura di ante e cassetti delle basi e dell’isola, la presenza o meno di piani estraibili, eventuali sedie e/o sgabelli, e qualsiasi elemento che possa occupare perennemente o momentaneamente la distanza isola-cucina.
Una volta aperta una qualsiasi di queste componenti dovrebbe comunque agevolare il passaggio di una persona. Sì, persino quando il/la partner lascia le ante spalancate!
Ma non è tutto. Anche l’utilizzo dell’ambiente di lavoro in più di una persona comporta centimetri adeguati per non intralciarsi a vicenda. Quindi, occhio al momento di dividersi i compiti ai fornelli!
Se la cucina ha una pianta geometrica e senza impedimenti (come colonne o altri elementi strutturali), tutto attorno all’isola dovrebbero essere idealmente disponibili dai 100 ai 120 cm liberi di superficie. Questa misura permette di utilizzare lo spazio in comodità, senza intralciare la funzionalità del triangolo di lavoro. In caso questa distanza tra isola e cucina non fosse disponibile, saranno necessarie delle personalizzazioni dell’isola fuori standard da valutare con un arredatore professionista.
Un esempio di personalizzazione può essere la scelta di un’isola su misura con forme insolite che possono migliorare notevolmente la vita in cucina anche laddove la distanza isola-cucina non fosse sempre ottimale.ù
Calcolata la distanza dalla cucina, è il momento di scegliere la dimensione dell’isola più adatta alle proprie richieste: la profondità standard è generalmente di 70 cm, 96 cm oppure 120 cm. Scegliendo invece forme non regolari e/o non rettangolari, sarà necessario valutare con interior designers Scavolini un progetto su misura.
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