Il pellet di legno è composto dagli scarti dell’industria del legno che vengono consolidati in piccoli cilindretti del diametro fra i 6 e gli 8 millimetri e lunghi fino a 30 mm, attraverso la pressatura.
Tale combustibile risulta più pesante e compatto rispetto al legno, grazie alla compressione indotta; perciò, a pari volume, la combustione del pellet produce più calore del consueto legname.
Il pellet è considerato una fonte di energia rinnovabile, poiché gli alberi da cui è prodotto vengono fatti crescere costantemente per poi essere sostituiti, al momento della recisione, da piante più giovani, in un ciclo continuo.
Il combustibile a pellet è utilizzato sia nei salotti privati, attraverso l’impiego di stufe eleganti adatte a riscaldare ambienti relativamente piccoli, sia per rifornire caldaie capaci di scaldare tutta l’abitazione.
Essendo un materiale molto pressato, esso ha il beneficio di richiedere spazi esigui per il suo stoccaggio.
In un metro cubo è possibile disporre 650 kg di pellet, una superficie estremamente ridotta, se si pensa ai contenitori ingombranti dei combustibili liquidi e gassosi.
Scegliere il modello più adatto di stufa a pellet diventa abbastanza intuitivo se si conosce il volume degli spazi da scaldare.
Le più usate sono le stufe semiautomatiche, che si accendono grazie alla pressione di un pulsante e hanno un’autonomia che va dalle 15 alle 45 ore.
Questi modelli vengono attivati con un termostato regolabile a seconda delle proprie esigenze, che consente persino l’accensione e lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento secondo esigenze orarie.